I viaggi accessibili, generalmente ed erroneamente così definiti i prodotti di viaggio per persone con disabilità, sono diventati sempre più diffusi negli ultimi anni. Questo ha consentito, finalmente, vacanze più o meno complesse a tutti coloro che hanno necessità particolari ed esigenze specifiche.
Fonte Immagina Canva
L’avvento maggiore di internet, nuove tecnologie dell’informatica, servizi di comunicazione e nuove normative, hanno contribuito a rendere le persone con disabilità più vicine al mondo che li circonda. Questo dando voce a chi, fino a pochi anni prima, era ingiustamente relegato ad una vita da vivere esclusivamente, ed ingiustamente, alla finestra.
Che si tratti di un weekend in città, di un soggiorno in agriturismo, una crociera o un tour, la condizione necessaria per un buon agente di viaggio è la conoscenza della disabilità del viaggiatore. Come? Provando a capire quali siano le effettive difficoltà e limitazioni della persona richiedente, così da poter offrire la soluzione più idonea. Per non rischiare di alimentare controproducenti illusioni ed eventuali frustrazioni del cliente e, anche, per se stesso.
D’altronde anche le persone normodotate hanno ognuna propri gusti, interessi e limitazioni. In questo caso conoscere ancora pi? a fondo chi abbiamo davanti, anche se potrebbe sembrare una violazione della privacy, è decisamente necessario. Per fornire loro i viaggi accessibili adatti alle loro esigenze.
Una volta ricevute tutte le informazioni necessarie, ci si accorge che il ventaglio di proposte, a seconda della destinazione, può essere vasto o esiguo. Ma da lì in poi, la capacità di relazionarsi l’uno con l’altro farà il resto.
Viaggi accessibili: perché la destinazione è così importante?
Sicuramente ve lo starete chiedendo.
Provatevi ad immaginarvi su una sedia a rotelle oppure, se avete avuto bambini, a passeggiare nella splendida Piazza di Spagna. Arrivare di fronte alla scalinata con l’intento di raggiungere Trinità dei Monti. L’espressione sul vostro volto, guardando prima la scalinata e poi il passeggino, si incupirà. Inizierete a pensare a tutte le alternative possibili per aggirare l’ostacolo, anche se non è detto che ve ne siano.
Provate, poi, a chiudere gli occhi e, dopo avere cancellato immagini vissute o della tv, immaginate di passeggiare in città come New York o Dubai. Sono veri paradisi visivi e vi chiederete che senso abbia viaggiare per un ipo o non vedente.
Beh, per fortuna la mente umana è qualcosa di veramente prodigioso. Spesso tutti gli altri sensi si acuiscono per cercare di sopperire alle mancanze di alcuni di essi oppure alle limitazioni fisiche.
Si scoprirà, così, che i suoni e gli odori di Londra sono differenti da quelli di Bangkok. Che l’intensità delle piogge nei paesi tropicali è più forte di quella a Istanbul. Non ultimi, i profumi della cucina Indonesiana sono molto più penetranti ed intensi di quella norvegese.
Per i viaggi accessibili, oggi, grazie alle molte associazioni di volontariato nel mondo e mettendoci d’accordo per tempo, possiamo trovare chi ci farà da Cicerone. Dovunque decidiamo di andare! Accompagnandoci su percorsi studiati appositamente.
E lo fanno fornendo modelli in scala di grattacieli, basiliche, moschee e ponti, solo per citarne alcuni, da poter toccare e rendersi conto di cosa abbiamo davanti. Tutto questo per evitare o aggirare le tantissime, ed ancora presenti, barriere architettoniche.
A volte non sembra ma il mondo è grande, vario e va assolutamente girato, visitato in tutte le sue parti.
E ormai nessuno ha più scuse valide per rimanere in casa.