Succede di nuovo… per la 54esima volta: una città italiana diventa ancora Patrimonio Unesco. Ivrea Città Industriale del XX Secolo.

Questa assegnazione è confermata dal ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Alberto Bonisoli:
“Un riconoscimento che va a una concezione umanistica del lavoro proprio di Adriano Olivetti, nata e sviluppata dal Movimento Comunità e qui pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo”.
La candidatura era stata presentata nel gennaio 2017 e in questo ultimo anno e mezzo è stata valutata attentamente dall’Organismo Consultivo dell’UNESCO. Ivrea è risultata essere un “significativo esempio delle teorie dello sviluppo urbano e dell’architettura del XX secolo in risposta alle trasformazioni industriali e sociali, inclusa la transizione dalle industrie meccaniche a quelle digitali”
Infatti il sito urbano comprende circa 30 edifici, costruiti tra il 1930 e il 1960, e che servivano sia alla produzione industriale sia alla residenza dei dipendenti della Olivetti. Tutto pensato e costruito da urbanisti e architetti italiani del 900 portando “all’introduzione di tecniche urbanistiche innovative nella pianificazione della città e del territorio“.
L’assegnazione è avvenuta durante il 42° Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco. Comitato che si è svolto nel Bahrein dal 24 giugno al 4 luglio 2018.

Per gli eporediesi è una gioia grandissima, un vanto e una soddisfazione.
La loro città è al centro del mondo in questo momento. Ma altrettanto grande è la gioia di tutti gli italiani per questo nuovo primato. Un’orgoglio italiano!
Infatti con l’assegnazione di Ivrea l’Italia detiene il record di maggiori siti patrimonio UNESCO nel mondo.
Nonostante tutti i malanni di questo nostro Bel Paese, “regali” come questo ci riempiono il cuore e ci fanno sperare in una pronta ripresa economica.