Succede che un piccolo borgo medievale, in questo periodo di quarantena, sia uno dei miei tanti ricordi italiani di viaggio. Perché è l’Italia che in questo momento ci preme, ci sta a cuore. Perchè siamo uniti anche a distanza.

Siamo nel Cilento, provincia di Salerno. Terra del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, di siti archeologici, del mare. Una terra con un patrimonio artistico e naturale non indifferente. E soprattutto sito UNESCO dal 1998.
Ed è in questa terra meravigliosa che si trova il Borgo di Castellabate, su un promontorio a 300 metri sul livello del mare.
Il nome Castellabate è dovuto al suo santo patrono: san Costabile Gentilcore. Lui è l’abate della Badia di Cava dei Tirreni che, nel 1123, inizia la costruzione del castello, su cui poi si svilupperà il borgo medievale. A lui gli abitanti devono la loro vita durante la peste e durante gli attacchi dei saraceni.
E c’è una leggenda che, dopo la sua morte, lo vede protagonista: nel XVI secolo cinque navi di pirati erano dirette proprio verso Castellabate per attaccarla. Gli abitanti, alla loro vista, corsero a rifugiarsi all’interno del castello. Ma durante la sera un enorme gregge di pecore, con luci attaccate al loro collo e guidate da un monaco, scendevano verso il mare. I pirati, pensando fossero i numerosi abitanti armati del borgo, decisero di ritirarsi ed andare in altre città.
Borgo Medievale: un po’ di storia
La zona di Castellabate è stata abitata fin dal paleolitico. Numerose, poi, le colonizzazioni da parte di popoli quali Enotri, Greci, Lucani, Romani, di cui rimangono ruderi di alcune ville patrizie. Arrivarono poi i Goti e i Bizantini che risollevarono le sorti di questa terra fino all’avvento dei Longobardi e Normanni che lasciarono resti del loro passaggio.
Nel 1072 il principe Longobardo Gisulfo II di Salerno donò le terre di Castellabate all’abate benedettino della badia di Cava Leone. Per il lavoro di bonifica svolto dai monaci nel corso di quel secolo, venne concesso loro di costruire, nel 1123, una fortezza per difendere gli abitanti dagli attacchi dei Saraceni. Ed è qui che la storia incontra san Costabile Gentilcore, ora protettore e patrono di Castellabate.
La fortezza divenne il perno del borgo. Alle terre fu annesso il porto che vide proliferare i propri commerci. Finì sotto il dominio svevo e quello angioino. Subì dei danni nella guerra tra Angioini e Aragonesi e subito dopo ritornò agli Angiò. Fu venduto al Regno di Napoli con la successione di varie famiglie feudatarie.
Entra nel Regno d’Italia nel 1860.
Cosa vedere: Castellabate
Castellabate, inserita anche nella lista dei Borghi più belli d’Italia, offre un ricco patrimonio artistico e culturale. E, nella frazione di Santa Maria di Castellabate, anche il mare con la sua aerea marina protetta dal 2009.
Ecco i miei consigli:
FORTEZZA: (o Castello dell’Abate) posta sul promontorio è visitabile anche all’interno. Dal suo esterno, invece, la terrazza dove ammirare il bellissimo panorama sul mare.
BELVEDERE SAN COSTABILE: la terrazza a picco sul mare, dal quale ammirare le azzurre acque del Cilento.
BASILICA SANTA MARIA DE GULIA: una chiesa in stile romanico. Al suo interno il busto di san Costabile, pitture e affreschi.
CHIESA DEL ROSARIO: chiesa risalente al XVI secolo che custodisce al suo interno un altare in marmo policromo risalente al Settecento.
BORGO MEDIEVALE: perdersi tra i suoi vicoli, salire e scendere le sue scalinate, vivere le sue pizze, terrazze sono il modo migliore per godere di questa cittadina. Si accede attraverso cinque porte: Sant?Eustachio, Chiazza, Cavalieri, di Mare e de li Bovi.
PIAZZA 10 OTTOBRE 1123:la piazza dedicata alla costruzione della Fortezza e anima della cittadina. Nel 2010 è stata, anche, il set cinematografico del film “Benvenuti al Sud” con Claudio Bisio ed Alessandro Siani.
DIMORE NOBILIARI: sono numerose le dimore delle famiglie nobiliari di Castellabate e della frazione di Santa Maria. Palazzo Ferrotti, Palazzo Verrone, Palazzo Forziati, Palazzo Matarazzo.
MUSEO D’ARTE SACRA E TORRE MERLATA: al suo interno sono conservati reperti, statue, arredi, paramenti sacri, argenti provenienti dalle chiese di Castellabate in un’epoca compresa tra il XVI e il XX secolo. Perchè la storia di Castellabate è anche una grande storia religiosa.
Cosa vedere: Santa Maria di Castellabate
Per concludere la visita, si scende al mare. Non solo per le sue spiagge balneabili e la lunga costa, ma anche per continuare sulla scia della storia e della cultura.
PORTO DELLE GATTE: non è un vero e proprio porto, ma un “porticciolo” dove attraccano le barche dei pescatori. Chiamato così perchè i gatti accorrono quando i pescatori puliscono le loro imbarcazioni dopo la pesca. Luogo molto frequentato per la presenza di ristoranti.
PALAZZO BELMONTE: una dimora nobiliare spagnola. Possibilità di visitare gli interni e il suo grande parco esterno.
TORRE PAGLIAROLA: è una torre normanno-aragonese costruita per proteggere il commercio di Castellabate.
SANTUARIO SANTA MARIA A MARE: chiesa edificata nel 1102. Al suo interno, al centro dell’abside, c’è la la statua di santa Maria a Mare, protettrice della frazione. Nel giorno della sua celebrazione, il 15 agosto, la statua viene portata in spalla dai pescatori, in processione.
LUNGOMARE: una passeggiata per godere del mare antistante su Lungomare Perrotti, Lungomare Pepi, Lungomare Bracale.
SPIAGGE: le più famose Marina Piccola, vicina al centro; il Pozzillo, con tanti lidi per la balneazione; Zona Lago, dove si alternano camping e alberghi con zone attrezzate; Punta Licosa, l’area marina protetta e raggiungibile con due strade a traffico limitato e controllato. Tutte le spiagge di Castellabate sono bandiera blu.
Castellabate è un gioiello italiano. Un Borgo che racconta una grande storia. Un luogo che merita una visita, un’escursione, una vacanza. Perchè qui, tutto questo, è possibile!